Il mare

Le coste africane, bagnate dall'Atlantico,  dall'Oceano indiano, dal Mar rosso, presentano una varietà di paesaggi sconcertante. Tutti conoscono le spiaggie da cartolina del Kenya, ma oltre alle lunghe spiagge sabbiose, ombreggiate da palme mosse dal vento, spesso deserte per decine di chilometri, come accade di vedere in Mozambico, vi sono litorali totalmente diversi. Anche il mutare delle condizioni atmosferiche contribuisce a stravolgere completamente l'aspetto della costa e così ci si può trovare a camminare o a viaggiare in fuoristrada lungo la desolata Costa degli scheletri, dove i relitti di centinaia di navi di ogni epoca ti ricordano che tempeste e nebbie improvvise possono mutare un paesaggio incantato in un inferno. Le lunghe, languide onde oceaniche possono lasciare il posto a cavalloni che battono la costa facendo sussultare la terra sotto i piedi, solitari fari, posti a guardia dei punti più pericolosi, fanno pensare di essere capitati sulle selvagge coste della Normandia, migliaia di pinnipedi ti daranno l'impressione di camminare su di una spiaggia alaskana, ma la Skeleton coast é l'unico posto al mondo dove può accadere di vedere i leoni che cacciano le foche. I rocciosi contrafforti del Capo di buona speranza e di Capo agulas, anch'essi costellati di relitti, sono la tana della famigerata frick wave, l'onda anomala, che può sorgere da un mare calmo a portarsi via l'ignaro pescatore che sosta sugli scogli. E tuttavia, a parte la selvaggia bellezza dei fenomeni più severi della natura, come tempeste, uragani e nebbie, vi sono angoli di paradiso lontani dal turismo di massa, dove é bello perdersi e dimenticare il trascorrerere del tempo.

Palme

Pescatori. Costa mozambicana

Piroghe scavate con il fuoco.

Casa di pescatori. Coste namibiane.

Le fredda corrente di Benguela, che arriva dall'Antartide, provoca nebbie improvvise sul deserto, quando ineragisce con l'aria calda che proviene dal continente. Se, da un lato, queste nebbie furono e sono responsabili di un gran numero di naufragi, donde il nome di Costa degli scheletri, dall'altra portano umidità sulla sabbia rovente, per cui questo deserto, il piu antico del mondo, é detto "Il deserto che vive" per la gran varietà di forme di vita animale e vegetale.

Emblematica immagine delle Skeleton coast. Lo scheletro di una delle innumerevoli foche e quello di un peschereccio, si decompongono insieme sulla sabbia fine, lavorata dal vento e dalle onde.

Tempesta australe.

Faro nella tempesta

Spiaggia tropicale. Mio figlio e sua moglie Ilenia ( sicuramente molto piu decorativa delle palme mosse dal vento)

Le lunghe onde dell'Oceano indiano

Costa desrta

Arcobaleno sui jackass penguins. Non siamo in Antartide, bensì in Africa, nonostante i pinguini!

La foresta pluviale di Tsitsikamma va a morire sulle onde dell'Oceano Indiano.

Roby e Ilenia sul ponte sospeso sulla foce dello Storm river

Laguna e deserto